“Questa pubblicazione vuole omaggiare la memoria di S.K. Potocki in occasione del bicentenario della morte avvenuta il 14 settembre 1821. Il filo conduttore è Roma, la cui fama, le collezioni e le accademie d’arte furono fonte inesauribile d’ispirazione per Potocki e per l’ambiente culturale di Varsavia.”
PREMESSA
Tra i viaggiatori polacchi recatisi molte volte in dotto pellegrinaggio in Italia spicca il nome del Conte Stanisław Kostka Potocki del quale quest’anno [2021] si celebra il bicentenario della scomparca. Malgrado le sue Lettere d’un etranger sur le Salon de 1787, Sull’arte degli antichi ossia il Winckelmann polacco e il famoso ritratto su cavallo eseguito a Roma da J.L. David, al di fuori dalla Polonia viene ancora a volte confuso con il cugino Jan Potocki, l’autore del celeberrimo Manoscritto trovato a Saragossa.
Dopo aver compiuto gli studi in Italia (1772-1775) ritornò in patria, dove sposò Aleksandra, figlia della principessa Isabella Lubomirska ed entrò in possesso di un’ingente dote che gli permise di avviare diversi progetti, tra cui la restituzione su carta della Villa di Plinio Giovane a Laurentum e gli scavi archeologici a Nola. La dote includeva anche il grandioso palazzo a Wilanów, un tempo proprietà del Re Giovanni III Sobieski, in cui allestì i suo museo. Fin dalla prima giovinezza il Conte nutrì un profondo interesse per le belle arti e ne divenne un grande conoscitore. Nel 1780 pubblicò alle sue spese un album d’incisioni dell’artista romano Carlo Antonini raffiguranti opere di Salvator Rosa. Fu un ottimo collezionista, oratore e uno scrittore dal talento veramente multiforme, pubblicando numerosi libri e saggi sulla lingua, critica letteraria, medaglie e l’architettura.
Oltre alla significativa collezione di vasi, sculture, gemme antiche, medaglie, carte, manoscritti, musicalia, quadri, stampe e disegni, fondò una vasta biblioteca in gran parte dedicata alle belle arti. Sia le collezioni museali che la biblioteca gli offrivano gli strumenti per il suo lavoro scientifico e letterario nel campo della storia d’arte e dell’archeologia.
La sua vita si svolse in un periodo tragico per la Polonia, che nel 1795 perse l’indipendenza per rinascere poi come il Ducato di Varsavia (1807-1815) mutato nel Regno di Polonia, detto Congressuale (1815-1830). Nel 1807 divenne membro della commissione governativa del Ducato e poi presidente del Consiglio di Stato e Ministro dell’Educazione. Potocki contribuì molto alla nascita dell’Università di Varsavia, creata nell’arco di dieci anni, tra il 1808 e il 1818. L’ateneo funse anche da Accademia di Belle arti.
Questa pubblicazione vuole omaggiare la memoria di S.K. Potocki in occasione del bicentenario della morte avvenuta il 14 settembre 1821. Il filo conduttore è Roma, la cui fama, le collezioni e le accademie d’arte furono fonte inesauribile d’ispirazione per Potocki e per l’ambiente culturale di Varsavia.
JERZY MIZIOŁEK: “Il Conte Potocki e l’Italia. Bicentenario dell’ingresso del Conte Potocki nei Campi Elisi”
A cura di Francesca Ceci
Traduzione di Francesca Ceci, Paolo Gesumunno, Leszek Kazana, Jerzy Miziołek
2021, 136 pp., 70 ill. col., 2 ill. b/n
Brossura, 15 x 20,5 cm
Gli Arcadi
ISBN: 9788366210240
(arb)
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