CULTURA

ZIUTA BUCZYŃSKA. Polska tancerka na występach w Rzymie (III 1939 r.)

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Ziuta Buczyńska (1910-2002) – polska tancerka, pedagog, “ambasador” polskiej kultury tanecznej, Honorowa Obywatelka miasta Siedlce. Swój wyjątkowy repertuar miała okazję pokazać w Wiedniu, Berlinie, Sztokholmie, Rzymie, Neapolu, Florencji, Belgradzie, Zagrzebiu, Budapeszcie i Paryżu. Wiosną 1939 odbyła podróż z pianistą Janem Ekierem do Rzymu. Informacja o jej występie ukazała się w Giornale d’Italia (26 III 1939); krótką, niezbyt pochlebną relację z przedstawienia opublikowano w dzienniku Il Tevere (27-28 III 1939). Poniżej zamieszczamy oba teksty w języku włoskim

Zdjęcie Ziuty Buczyńskiej ze zbiorów NAC.
Giornale d’Italia (26 III 1939)

“Domani domenica, alle 21.30 precise, l’annunciata serata della danzatrice polacca Ziuta Buczynska con la partecipazione del pianista Jan Ehier [Ekier].”

AL TEATRO DELLE ARTI LA DANZATRICE POLACCA ZIUTA BUCZYNSKA (Il Tevere 27-28 III 1939, s. 5) IL TEVERE online>>>

Ogni danzatrice ha qualcosa del suo corpo che, oltre ai piedi, partecipa direttamente ai movimenti ritmici e plastici che le ispira un qualunque brano musicale. Si può dire così che qualcuna danzi con le mani, qualche altra con le braccia, o con le anche, o con le ginocchia o con le gambe. Ziuta Buczynska danza coi capelli; con la massa compatta e plastica dei suoi capelli tagliati al collo con l’attaccatura delle spalle, ondosi, leggeri, mossi; la testa di Ziuta si scrolla e l’aria vi circola facendovi cosa viva che si fa motivo della stessa musica. Dalla punta dei piedi alla radice dei capelli la Buczynska sembra un alberello: troppo fermo alle radici e troppo mosso in cima.

Non suoni ad offesa se si afferma che per un’atleta il suo corpo sarebbe assai leggero, ma per una ballerina e assai pesante. Pure dalla cintola in su ella sembra un serpente.

Ciò che caratterizza la sua arte mimica e pantomimica è tutto un contorno prezioso e gustoso con cui si acconcia: i suoi costumi sono di colori così appropriati alla musica, così raffinati e originali nelle forma che danno alle sue danze un tono particolare, donandole personalità.

Ricorderò per novità coreografica tra le numerose danze da lei interpretate iersera, L’Operaia di [Adam] Kapuscinski e la Danza bavarese dello stesso, e il Chiaro di luna di Debussy. Dopo questa interpretazione, mentre la Buczynska era ancor presa da eterei voli, una cameriera in bianco e nero è venuta borghesissimamente a portare sulla scena un mazzo di fiori rosso sangue: mai più inopportuno contrasto si è presentato ad occhi di spettatori: sembrava fosse venuta ad annunciare una visita o a dire che il te’ era servito. A compensare questa stridente intrusione la danzatrice polacca è ricomparsa in una nuova danza, La ragazza dei sobborghi di Kapuscinski con l’acerbo suo petto tramato solo da neri merletti a fiorami su un tulle leggero.

Il pianista Jan Ekier era l’accompagnatore; egli ha anche suonato a parte, come solista, pezzi di Chopin, di Casella e di lui medessimo, mostrando di possedere più tecnica che sentimento. Egli è polacco e mi sembra non intenda Chopin: il che è più grave di un italiano che non comprenda Verdi.  Applausi e richieste di bis ad ambedue i seratanti.

[podpisał] Vice

Ziuta Buczyńska w tańcu “Krakowiak” (NAC)

Biogram artystki w SŁOWNIKU BIOGRAFICZNYM POŁUDNIOWEGO PODLASIA I WSCHODNIEGO MAZOWSZA (Uniwersytet w Siedlcach).

Zdjęcia tancerki w NARODOWYM ARCHIWUM CYFROWYM (NAC).

Oprac. na podstawie wycinków prasowych ze spuścizny Aleksandra Kołtońskiego (arb)

Redazione
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